venerdì 13 novembre 2015

IL MISTERO DELLA SCOMPARSA DI ALESSANDRA SANDRI

Alessandra Sandri
Questa è una brutta storia caratterizzata da torbide sfaccettature, sequestri, omicidi e occultamenti che tesse la sua tela enigmatica nell'orrendo ambiente della pedofilia, dura ormai da quaranta anni e vede protagonista una bambina  che di anni ne ha appena undici. Tutto ha inizio nella periferia di Bologna il 7 aprile 1975 quando, una ragazzina viene vista per l'ultima volta dalla madre alla fermata dell'autobus di via Farini. Ma chi è quella bambina? Quella ragazzina si chiama Alessandra Sandri, in famiglia però mamma Marisa e papa Nerio la chiamano Sandra; ha undici anni e proviene da una normale famiglia italiana. Come tutte le mattine è diretta a scuola ma li, non arriverà mai. Quel giorno Sandra viene presa ed inghiottita da un fitto mistero di cui ancora oggi sappiamo pochissimo. Girano voci, che da un pò di tempo intorno alla ragazzina si aggirino degli uomini adulti, frequentatori del bar Cuomo di via Carissimi, situato nei pressi dell'abitazione di Sandra, i quali avrebbero avuto nei suoi riguardi attenzioni particolari. Un episodio chiave, avviene circa un mese prima della scomparsa della ragazza, quando un suo vicino di casa Ignazio Parentela registra su un nastro una loro conversazione, nella quale Alessandra parla di incontri avvenuti con alcuni uomini frequentatori del bar facendo nomi e cognomi. Forse questo è il movente dell'omicidio della piccola Sandra? Qualcuno le ha voluto tappare la bocca?
Sappiamo solo, che in base a quella registrazione nel 1982 furono processati e condannati a tre anni di reclusione per molestie nei confronti della piccola due uomini: Giorgio Fragilli e Franco Mascagni.
All'epoca della scomparsa di Sandra però gli inquirenti, batterono solo la pista dell'allontanamento volontario perché imputavano alla ragazzina un atteggiamento più disinvolto della sua età; ma i genitori della piccola a questo si sono sempre definiti contrari e non si sono mai dati per vinti, accusando chi svolgeva le indagini di essere stato troppo superficiale e di non avere mai seguito la pista reale, quella che forse era legata alla pedofilia.
Difatti giravano voci che Franco Mascagni passasse molto tempo con Sandra e addirittura che i due avessero una storia. Attualmente è stata ascoltata la testimonianza di una donna all'epoca amica della ragazzina la quale riferisce, di alcune confessioni fatte da Sandra su un uomo che in macchina la portava nella zona di Pianoro. Successivamente un'altra fonte attendibile, parlava di due uomini frequentatori di un casolare nei pressi della zona di Ponticella. Nel 2010 il caso della piccola Sandra è stato riaperto dai pm Walter Giovannini e Giampiero Nascimbeni i quali, arrivano alla conclusione che probabilmente ad uccidere la piccola sarebbe stato proprio uno dei due condannati nel processo del 1982 vale a dire Franco Mascagni, morto nel 1990.
Questa storia sembra essere legata a filo diretto con un'altra scomparsa, sfociata forse in un delitto commesso probabilmente dalla stessa persona; quella di Remo Soravia Gnocco, svanito nel nulla il 28 febbraio 1979. Ma chi è costui?
Franco Mascagni
Remo è un frequentatore assiduo del bar di via Carissimi, ha una fidanzata e avrebbe testimoniato nel processo nel quale furono condannati Fragilli e Mascagni. Si dice che Gnocco sapesse quello che era effettivamente accaduto a Sandra e inoltre conoscesse personalmente il colpevole. La sua fidanzata racconta che, Remo negli ultimi periodi fosse molto nervoso, spaventato da qualcuno e che parlasse spesso della ragazzina. Testimoni riportano che, due giorni prima della scomparsa, nel corso della serata, l'uomo avrebbe avuto una discussione al bar con un altra persona informandola di essere al corrente  della vicenda e intimando di parlare dell'accaduto; dopo di che i due si sono allontanati insieme, da quel momento in poi nessuno avrebbe più visto Remo. Dopo qualche giorno sul ponte della Ponticella fu ritrovata una giacca contenente la carta di identità di Gnocco. Questa persona poteva essere il colpevole della scomparsa di Sandra? Mascagni forse? Non lo sappiamo, ma a distanza di anni la fidanzata di Gnocco che, non ha mai smesso di cercare la verità racconta di una lettera anonima, ricevuta qualche giorno dopo la scomparsa del compagno, nella quale vi era scritto di lasciare perdere le ricerche dell'uomo altrimenti sarebbe successo qualcosa di brutto ai suoi figli.
Ad oggi l'inchiesta che all'epoca dei fatti fu archiviata come probabile suicidio, sarebbe stata riaperta grazie ad una lettera anonima recapitata agli inquirenti, la quale faceva luce sulla pista dell'omicidio e che il corpo dello scomparso sarebbe stato occultato vicino al casolare in zona Ponticelli, dove qualcuno ipotizza sia stato nascosto anche quello di Sandra.
Tante ipotesi quindi su queste due storie parallele intrecciate tra loro che lasciano sempre aperti molti interrogativi su queste torbide vicende.

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